domenica 16 novembre 2014

EICMA 2014

Premesso che non sono potuto andare personalmente al salone, tuttavia voglio dare uno sguardo alle novità del settore!
Aprilia CapoNord
Partiamo con Aprilia, che ha dato un altro 10% in più, ad una moto che già era notevole di per sé, la RSV4 (e la cugina Tuono V4), portando la potenza a 200 cv (mentre la cugina ottiene un 1100 cc). Rimango sempre un po' scettico però sulle scelte stilistiche fatte dal marketing, e questi dubbi mi vengono soprattutto guardando la CapoNord. Ma dico, non era meglio renderle più giustizia assegnandole un proprio identikit? Perché conferire ad una moto da turismo, un aspetto da superbike in versione dakar?
Benelli continua la sua espansione nei mercati emergenti o almeno prova a proporsi. Dopo l'introduzione di moto più umane nelle cilindrate medie (anche se in giro non ne ho vista nemmeno una) ecco arrivare questa 250 da 24,5 cv con un aspetto tutt'altro che trasandato. Buona fortuna!
Bmw R 1200 R
Anche in Bmw c'è stata una certa aria fresca, dato che sono arrivate le nuove R 1200 R e in generale un cambio di rotta nello stile, ispirato alla grande al prototipo presentato a Como. Adesso sembrano molto più delle moderne streetfighter, aiutate anche dall'abbandono del sistema anteriore Telelever. Si sono orientati verso una più comune ma non meno efficace forcella a steli rovesciati. Dato che anche la F 800 R si aggiorna stilisticamente allo stesso livello, c'è da pensare che a Monaco di Baviera si sia scelto di adottare un linguaggio più internazionale (anche se a discapito di una certa singolarità che rendeva una Bmw sempre distinguibile).
Il tassello (è proprio il caso di dirlo guardando i suoi pneumatici dal medesimo disegno) più importante è stato rappresentato dalla Scrambler Ducati. Una reinterpretazione moderna della icona moto che è rimasta nel cuore di molti. Non dirò molto, perché sentirete molto chiacchierare di lei. Rispetto al passato propone un bicilindrico, ma essendo raffreddato ad aria, lascia quel tocco vintage che serve. Per il resto che dire…è stata eletta moto più bella del salone! D'altronde non poteva essere trattata in altro modo questa icona. Un po' come quando uscì la Fiat 500 nel 2007.
Oltre a questo, Ducati, introduce anche un ulteriore importante sviluppo sui suoi motori desmodromici: la variazione della fasatura delle valvole DVT, che parrebbe adattarsi molto bene sulla tipologia di funzionamento Ducati. E vedremo quali saranno le prestazioni sulle prossime sportive (si parla di una certa libertà di gestione sia in aspirazione che in scarico, potendo migliorare di molto la coppia in basso e la potenza max in alto).
Harley-Davidson continua a diffondere e rendere noto il progetto Livewire, la prima moto elettrica Harley. Un idea alquanto bizzarra per una casa costruttrice, dove chi compra, si aspetta per prima cosa un altro tipo di emozioni e sensazioni.
In Honda si cavalcano i risultati ottenuti in MotoGp, dato che viene presentata una versione stradale (!) della RC213V. Ma tanto si parla di roba da 100.000 euri, quindi dormite pure sonni tranquilli.
I vari modelli sportivi ricevono la possibilità di essere acquistati con le grafiche Repsol ufficiali. Per il resto, a parte qualche restyling, viene presentato anche un prototipo di quello che potrebbe essere il ritorno dell'Africa Twin. Era esposto infatti un modello imbrattato di fango, in modo da essere una specie di anticipazione mascherata.
Altra moto protagonista del salone era nello stand Husqvarna. La 401 Vitpilen ha spiccato per originalità, col suo design minimalista e post-atomico. Il design delle moto in generale sta confermando si un estremizzazione delle forme, ma non più declinate solamente al dinamismo. Entrano in produzione forme ricercate e pulite che una volta tanto non sono studiate da costosi studi di design, ma semmai suggerite da idee già prodotte in tante officine di appassionati.
Kawasaki in questo ancora non crede abbastanza, dato che tutti i suoi modelli di punta seguono uno stile dinamico. Anzi, aerodinamico se ci mettiamo a guardare la H2R, H2, le Versys e persino la nuova Z300. Solo la nuova Vulcan S, pur essendo adatta a un target entry-level, propone un qualcosa di fresco nel listino Kawa. Anche se devo criticare la scelta della forma dello scarico e una certa ispirazione (forse troppa) con la Diavel.
Kymco Downtown 350i
Kymco mostra al pubblico un nuovo Downtown 350i che sfoggia una linea molto particolare (quasi Piaggio oserei dire) e con molti richiami automobilistici per quel che riguarda la linea generale. Un po' spinta la soluzione dei fari anteriori, ispirati un po' troppo alla touring Bmw 1600 GT.
Moto Guzzi invece propone uno stand con alcune novità come la Eldorado, e una cruiser che interpreta a modo suo quello che saranno le linee di questi futuri "bisonti" della strada. Oltre ad avere una linea affusolatissima dietro (quasi a sfidare nuovi record di velocità a Salt Lake City), comprende due strane tavole paramotore in carbonio. Posizionate tra motore e pedane hanno una singolare presenza.
Le V7 invece continuano ad evolversi in piccoli miglioramenti come il cambio a 6 marce e il controllo di trazione (forse avrei preferito avessero dato priorità all'ABS).
Mv Agusta Stradale 800
MV Agusta propone la prima vera moto da turismo con la Stradale 800. C'è da sperare che abbiano addolcito il motore per l'uso in coppia. Però sembra avere una bella linea, anche se probabilmente le belle valigie laterali dedicate, non saranno così versatili da usare. Diciamo che sarà una vivace soluzione per i viaggi in coppia a medio raggio. Da vedere però l'effetto trasmesso su strada, dei due fanali posteriori….posizionati agli estremi delle valigie.
Suzuki con la nuova GSX-S1000 va a sfidare il settore maxi-naked anche se non mi esalta nelle linee. Ci vedo troppo la Hornet 1000 e non vedo più quel design innovativo che mi esaltava quando guardavo il codone di una GSX-R. Si stanno allineando un po' troppo agli schemi proposti da Kawasaki.
Yamaha YZF-R1
Chiuderei con Yamaha che fa una mossa "di bellezza" sensata, e cioè ridare al Tmax dei fari anteriori normali e meno da Stealth. Inoltre presenta la nuova R1. Il nuovo missile da pista che propone un idea che anch'io avevo in mente: spostare i fari, nasconderli quasi. Il risultato è una carenatura praticamente da pista, dato che avete già tutto lo spazio per mettere il numero davanti! Magari l'operazione non è venuta molto bene, i fianchetti laterali ai fari non sono molto belli rispetto alla linea generale della moto. Però è un inizio. E due linee di luci a led rendono il muso molto futuristico. Posteriormente la moto è ancor più enigmatica, dato che dopo la seduta, la coda è "bucata"! Con vari passaggi per l'aria.

Insomma, un Salone che non è stato una rivoluzione, ma nemmeno povero di novità. Per certi versi si vede qualche spiraglio di luce e i vari produttori sembrano invogliati a cercare nuove soluzioni che stimolino i nostri sogni.








venerdì 31 ottobre 2014

Confronto tra designers: il Social ci aiuta!

A volte ripenso ai tempi in cui mi cimentavo nella raccolta di informazioni riguardanti il disegno. Ovviamente disegno del genere automotive. E devo dire che, per chi inizia oggi, le risorse sono molte e variegate. Ai miei tempi, quando avevo 18 anni, capire quali erano le tecniche giuste per ottenere uno sketch d'effetto non era per niente facile. Internet era già diffuso, ma certe informazioni erano ancora riservate. Gli unici articoli che parlavano di designer apparivano su Quattroruote due volte l'anno. Oppure avevi la fortuna di visionare qualche filmato su Bertone o Pininfarina in tv. Poi il vuoto. Le uniche speranze erano affidarsi ai corsi di laurea o corsi privati dove ti veniva spiegato tutto. 
Internet riuscì solo a togliermi qualche dubbio, ma soltanto dopo faticose ricerche e tentativi. Ricordo che solo per caso riuscii a trovare il contatto con un impiegato di non so quale studio, il quale mi svelò alcuni consigli. E fin qui sarà stato il 2000, anno in cui non c'era ancora largo uso delle tecniche digitali. Forse era per questo motivo che le informazioni sulle tecniche di disegno di auto erano fuori dalla rete. In quel periodo quindi ti bastava sapere alcune cose:
- che molte fonti di ispirazione/istruzione le potevi trovare solo in libreria (e solo in quelle specializzate)
- che la rivista di riferimento era (è) Auto&Design ( sito web )
- che Fabriano, era carta buona solo per non far "ballare" il tavolo, e che quella che dovevi usare era la Letraset e i relativi pennarelli Tria Markers ( sito web )
- che per le sfumature potevi ottenere un buon risultato con i gessetti Conté ( sito web ) e un po di cotone
- che la gomma migliore da usare era la gommapane


Poi, grazie all'università, le possibilità di confronto aumentarono e per entrambe le tecniche (tradizionale e digitale) venni a conoscenza di ulteriori strumenti e trucchi per ottenere risultati migliori.
Innanzitutto sul disegno a mano, mi si aggiunse questa possibilità di utilizzare i markers in un modo alternativo e cioè con l'aria compressa. Una sorta di modalità aerografo in miniatura, con effetti sorprendenti. Certamente richiedeva un passaggio più complesso delle sfumature eseguite a gessetto. In quest'ultimo caso, bastava grattare il gessetto con un trincetto, prendere un batuffolo di cotone, e trasferire il colore sul foglio. La sfumatura in eccesso veniva tolta con gommapane.
Fare le sfumature col marker invece, richiede una mascheratura preventiva sul disegno, quindi più tempo. Mascheratura che si fa ricalcando la zona in questione e tagliandola col trincetto.
Poi la scoperta delle tecniche digitali. Premetto che non ci sono reali guadagni di tempo tra un metodo e l'altro, sempre se volete realizzare un risultato professionale.
Sul digitale non mi dilungo, dato che da quando facevo i primi sketch con Photoshop, sono poi arrivati tanti altri programmi ancora più mirati che, uniti all'uso di una tavoletta grafica, permettono risultati incredibilmente professionali.

Oggi, grazie alle ulteriori innovazioni offerte da internet in campo social, è davvero più facile conoscere e imparare tecniche nuove. Una volta ci si registrava su designerspace, nella speranza di essere notato da qualcuno. A dir la verità le speranze sono state nulle, e dopo dieci anni il mio profilo è sempre li!
Condividere il tema del cardesign rimaneva comunque difficile e altri siti che permettevano un immersione completa, erano a pagamento. Come CarDesignNews, che tuttavia ve lo consiglio per rimanere aggiornati sulle ultime notizie, oltre che avere la cronologia di qualsiasi modello presentato al pubblico.
Ma il futuro della condivisione oggi viaggia anche attraverso altri canali. Instagram ve lo consiglio perché, oltre ad essere un incubatore di foto ispiratrici, ultimamente è diventato molto personalizzato nei  vostri interessi. Provate a cercare nella sezione Esplora. Molte immagini combaceranno con i vostri gusti.
Per concludere, anche Youtube è diventato un vasto raccoglitore di tutorial e dimostrazioni su cui fare affidamento.

sabato 4 ottobre 2014

Ottobre: quante novità!

Il Salone di Parigi e l'Intermot di Colonia, portano tante fresche novità nel settore auto e moto. E' il caso di segnalarne alcune che mi hanno colpito di più. 
Per la serie "dreams come true", iniziamo con un ritorno molto atteso, la Ducatina Scrambler. E' tornata alla grande, riproponendo un modello del passato che tutti si ricordano. Quella scanzonata goccia di metallo cromato e giallo, tornerà a conquistare le nostre strade cittadine a tutta velocità! Sicuramente il prezzo Ducati lo si paga (8250 euro), ma è anche vero che al giorno d'oggi i contenuti tecnici sono di ottimo livello. Nello stile, i designer, sono riusciti a concentrare tutti gli elementi caratteristici senza esagerare. Qualcuno lamenta il forcellone a forma di banana, ma probabilmente non è così brutto da vedere dal vivo, anche perché non si poteva dare una forma scontata al posteriore e farla somigliare alle tante motard già presenti sul mercato. Inoltre la scelta degli pneumatici a disegno tassellato è stata una buonissima idea. Ottima la scelta di offrire subito quattro varianti, in modo da suggerire la possibilità di customizzazione di questo modello (forse Scrambler potrebbe rinnovare quella libertà di sostituire le varie parti molto più della attuale Monster). Altro adattamento inevitabile al giorno di oggi è stato il motore che diventa bicilindrico. Essendo però raffreddato ad aria, regala quel pizzico di aspetto vintage che non poteva mancare.
Rimanendo in tema motociclistico, eccoti spuntare di nuovo Kawasaki, con una pazzia, un progetto incredibile, fuori da qualunque schema anti-crisi: la Ninja H2R. In pratica, a livello di motore, abbiamo un millone quattro cilindri come in tutte le moto sportive. Però qui è stato accoppiato ad un compressore centrifugo, in grado di portare la potenza a circa 300 cv! Gli ingegneri Kawa volevano far provare, a chi potrà guidarla, sensazioni di accelerazione mai provate prima. E ci credo bene. Non è conosciuta la velocità massima (forse nessuno ha avuto il coraggio ancora…) ma l'aerodinamica studiata da chi progetta aerei e i vari alettoncini fanno presagire alte prestazioni. La moto comunque è stata concepita unicamente per l'uso in pista. Meglio così.
Passiamo al mondo delle auto, dove il Salone parigino ha permesso la presentazione di tante interessanti novità. Lamborghini propone una bellissima concept, la Asterion, che ricorda, in tanti particolari, la benamata Miura. A parte che finalmente propongono un qualcosa di diverso dai veicoli di Batman, ma almeno ci fanno vedere che le belle auto le sanno disegnare anche loro. Poi il resto sono dati che anticipano prestazioni che saranno realtà tra qualche altro anno: si parla di 910 cavalli e un consumo di 4,2 lt/100 km, grazie a un sistema ibrido. La possibilità di percorrere in elettrico quasi 50 km potrebbe essere realistica, ma i consumi…vedremo.
In categorie diciamo, più umane, troviamo la nuova Discovery Sport (che sostituisce la Freelander 2). Questa aggiornata versione, si ispira al linguaggio formale della gamma. E su questo aspetto fa un salto di almeno due generazioni: basti pensare che la vecchia Freelander è andata avanti a colpi di restyling rispetto a Discovery e Range Rover. Lo stile prende molto dall'Evoque, ma era inevitabile. Se non altro sembra molto proporzionata e aerodinamica.
Altri protagonisti che si aggiungono alla lista sono: Renault che propone il nuovo Espace e Volvo con il nuovo XC90.
Nel primo caso, pensare a un restyling della vecchia Avantime, non mi sembra corretto. Vedo semmai una linea generale al passo con i tempi, dove finalmente si vedono i frutti di tutti i vari studi effettuati sui concept. La vista tre quarti posteriore è bellissima.
Volvo invece, segna un leggero cambiamento di impostazione nel riconcepire il nuovo XC90. Si sono accorti che questo tipo di suv, appartiene ad una categoria in cerca di lusso e status sociale. Non che il precedente modello fosse brutto o scarno, ma alcuni particolari lo assegnavano a un livello leggermente inferiore rispetto a Range Rover, Bmw e Mercedes.
Adesso l'impostazione sembra decisamente più mastodontica, con tratti più decisi anche se più geometrici. Internamente continuano ad essere presenti elementi ispirati al design scandinavo di alta qualità.

martedì 16 settembre 2014

Nuova Twingo: un cambio di rotta da capire

Con la nuova Twingo, già si contano in rete le numerose segnalazioni gratuite, sulla sua facile somiglianza con la Fiat 500. Sicuramente le superfici giocano con lievi variazioni di zone concave e soltanto un andamento della linea di cintura "gonfiato" al di sopra delle ruote, va a rendere riconoscibile questa vettura tra le altre. Penso che comunque, il discorso della somiglianza, sia da verificare dal vivo. La carrozzeria a 5 porte e il passo estremizzato in lunghezza, non credo renda questa utilitaria una copia delle altre. Sicuramente Renault ha voluto cambiare la carte in tavola in un mercato così standardizzato.
Ecco però che mi permetto di fare qualche appunto. Su tutto, la scelta di adottare uno schema generale particolare: a motore posteriore. Questa idea ha piu di una spiegazione giusta. Oltre al fatto che questa unità verrà utilizzata anche sulla futura Smart ForFour, c'è in piu la possibilità di estendere ai limiti l'abitabilità interna, potendo avanzare maggiormente l'asse anteriore rispetto agli ingombri del corpo vettura. In effetti questo obiettivo è stato raggiunto (fate caso al piccolo cofano) dato che su un utilitaria così, sono state ricavate 5 porte ed anche il raggio di sterzata è molto ridotto (sembra che le ruote anteriori raggiungano un inclinazione di 45° alla massima sterzata). Per contro, credo che Renault abbia dovuto per forza rinunciare ad altre comodità: dov'è la ruota di scorta? E non oso pensare cosa succederà ai miei sacchetti della spesa, se faccio un tragitto anche leggermente più lento causa traffico (il gelato!!) perché alla fine il motore scalda sotto la bauliera.
Inoltre, si poteva inventare qualcosa di alternativo all'anteriore, tipo una piccola bauliera aggiuntiva, magari non troppo rifinita, dove si potevano riporre degli ombrelli senza bagnare niente all'interno del veicolo. Infatti molti odori di vissuto o aloni vengono causati anche da oggetti che finiscono di asciugare in auto. Per il resto però, sembra che chi l'abbia provata non sia rimasto entusiasmato dallo spazio generale, con sedili posteriori un po dritti e magari non proprio comodi sulle medie distanze. Insomma, sugli interni, sensazioni della stampa non proprio esaltanti su quello che è lo spazio a bordo. Anche uno dei difetti della prima serie, quello spazio per appoggiare il piede sinistro un po troppo vicino, tanto da creare un certo fastidio ergonomico, non sembra essere stato risolto. Io l'ho guidata tanto la Twingo prima serie e uno dei problemi era quello, tanto che avrei voluto smontare il volante per montarci un bel distanziale per recuperare distanza dalla pedaliera!
Parliamo pero anche di esterni. Almeno questa volta, i designers, si sono messi a recuperare qualche richiamo dall'immensa storia della Casa Francese. Il riferimento alla Renault 5 sul posteriore, ci riporta in mente tanti bei ricordi, ma era davvero il caso? Insomma, sono andati a mescolare categorie d'appartenenza che un tempo erano diverse. La "5" era forse una giusta base di studio per la Clio, mentre secondo me era più corretto ricollegare lo stile alla prima Twingo, l'auto che fece storia, l'auto che ha creato un genere.
Comunque pazienza, è anche vero che il design Renault, difficilmente si aggrappa ai casi di successo del passato, ma piuttosto cerca sempre di realizzare progetti inediti, sviluppando semmai il linguaggio formale che ha scelto. Nel complesso comunque, hanno fatto bene ad abbandonare quegli stilemi un po decadenti, riproposti nell'ultima serie, tipo linee di cintura semplici, fanalerie fin troppo ispirate alla forma delle foglie...insomma roba superata e da auto coreana low-cost (compresa una costosa operazione di restyling avvenuta non troppo tempo fa).
Adesso finalmente si sono accorti che il design usato nei prototipi da salone, gli altri lo stanno ampiamente applicando anche in serie, e questo è ciò che piace al pubblico.



Tutte le immagini sono dei rispettivi proprietari.



martedì 9 settembre 2014

Mercedes GLA: l'affermazione dei crossover

Dopo almeno dieci anni di tentativi, siamo finalmente arrivati a un concetto ben definito di crossover che forse non tutti sono riusciti a immettere sul mercato. Ricordo infatti uno dei primi tentativi che trovò una tiepida diffusione sul mercato: la Opel Signum.  In Opel furono i primi ad osare un concetto diverso di berlina, dove ad un maggior spazio per gli occupanti posteriori, si aggiungeva una finestratura sulla coda in stile sport wagon.
Questo permetteva in teoria di vedere una berlina in modo diverso, orientata verso un uso meno radicale. Dove un carico alto poteva trovare alloggio nel grande bagagliaio. Il tutto sfruttando una piattaforma premium, ma relativamente compatta rispetto ad una station. Dopo questo c'è stato un periodo di raffreddamento verso questa nuova tipologia. Il mercato continuava ad offrire berline compatte o SUV (forse la nuova Croma poteva essere una sorta di concorrente). Finalmente poi si è capito che poteva esistere un mercato intermedio, dove non si doveva per forza rinunciare all'agilità e al piacere di guida, per lo spazio. È stato allora che sono nate la BMW X1. La Mitsubishi Asx. La Peugeot 2008 se vogliamo. E ultima a chiudere il cerchio la Mercedes GLA.


Per certi versi questo modello racchiude tutta la maestosità dello stile della Stella, ma porta con se il risultato di un percorso durato anni che ha dato vita al genere crossover puro: un veicolo adatto alle necessità di oggi, come una seduta rialzata, un altezza del corpo vettura più pronunciato per affrontare piccoli tratti off-road senza il patema di toccare sotto, un altezza da terra tuttavia non cosi alta da rollare sulle curve, un bagagliaio flessibile e adatto un po a tutte le situazioni.
La rivale Audi, a confronto, sembra non aver ancora proposto una vera sfidante, nonostante abbia in listino un allestimento AllRoad sulle due station di punta, A4 e A6. Il crossover però va un po oltre da quello che è una semplice station rialzata. E penso che solo la piccola Q3 sia stato un tentativo perso per proporre un crossover.

venerdì 5 settembre 2014

Mazda MX-5 2015: un aspetto più esotico


Nel 2015, quando arriverà, la nuova MX-5 porterà una ventata di novità per gli amanti di questa piccola spider da specialisti. Grazie a queste immagini in anteprima, diffuse sul web (motorbox.com), possiamo dare un giudizio alle forme che forse tornano a richiamare l'essenza del modello d'origine. La lunghezza torna ad accorciarsi, forse anche troppo e questo è strano se pensiamo alle numerose normative sulla sicurezza. Ma così facendo, torna di nuovo un frontale molto esotico, sicuramente unico nel suo segmento. MX-5 è un segmento quasi a se, visto che per una spider di questo genere, non troppo impegnativa a livello di ingombri, non c'è praticamente niente in giro. A meno che non ci orientiamo per forza verso una coupé come la Subaru BRZ. Oppure spenderete molto di più!
Le linee puntano sulla semplicità complessiva, come nel 1989, con superfici cautamente raccordate e venature generali non molto pronunciate. Proprio per questo, sarà molto interessante osservarla dal vivo, perché se si decide di non osare troppo con le forme tese, saranno solo le proporzioni a parlare. E devono farlo da tutti i punti di vista. I 3/4 anteriori o posteriori saranno decisivi. Spero solo di non sbagliarmi sulla lunghezza, ma magari essendo la zona cofano relativamente corta rispetto ad altre spider, allora il muso sarebbe stato sapientemente rastremato per recuperare le proporzioni generali della vettura. Altrimenti avrebbero ottenuto nuovamente la forma dell'ultima serie dove il muso alto poteva appartenere anche a un utilitaria. Adesso invece, la spider sembra pesare meno sull'anteriore. Nascondendo quel volume che il motore sembrava ostentare davanti. Merito anche delle nuove tecnologie applicate alla meccanica e ai progressi nella fluidodinamica. E' incredibile come il motore sembri in posizione molto arretrata, almeno per come il design lo lascia immaginare.

Dai primi commenti in giro inoltre saltano riferimenti continui alla Bmw Z4 sul posteriore, anche se per me non è proprio così. C'è quasi un infarinatura dalla Jaguar F-type per quanto riguarda i fari. Ma poi vedo un posteriore molto pulito e molto scultoreo. I fanali affogati nel paraurti e così in basso inoltre, non si sono visti in alcuna realizzazione recente. Molto bella la parte centrale rialzata dello stesso paraurti che va a richiamare la presenza di un estrattore.



Un ultimo giudizio sugli interni, che pur risultando in linea con le ultime tendenze di entertainment, conserva un aspetto moderno, ma al tempo stesso abbastanza normale. Anche perché lo spazio dell'abitacolo della MX-5 non è mai stato campione di abitabilità. Quindi osare esteticamente, potrebbe diventare un azzardo troppo grande. Così hanno fatto bene a puntare sul miglioramento generale della qualità, oltre che a perseguire l'accostamento dei 3 elementi (leggi pure il post relativo "Tre: numero perfetto") che in questo caso diventano ben 5 se si considera la goffratura sul pannello in basso della portiera: pelle, "alluminio", vernice, plastica cruscotto e plastica effetto carbonio. Insomma ti aspettiamo dal vivo MX-5, per vedere tutte le tue potenzialità!



venerdì 22 agosto 2014

Sangwon Seok e i suoi video di sketching

Volevo segnalare questo prodigioso designer coreano che detiene ormai una vasta collezione di video di sketch nel campo del car-design, prodotti da lui stesso.
Sangwon Seok da Seul, ci propone infatti un sacco di video velocizzati, per vedere (e imparare) come si disegna con i metodi tradizionali, cioè con i markers.
Sul web infatti spopolano esempi di realizzazioni in 3D, che sembra essere la soluzione più professionale e versatile (e per certi versi lo è, ma è anche la più difficile e lenta), mentre Sangwon ci fa vedere come l'uso di tecniche tradizionali, porti a risultati sorprendenti.
Vi lascio in compagnia di uno dei suoi ultimi video ma vi invito anche a visitare il suo canale YouTube completo.




Buon disegno a tutti!

lunedì 13 gennaio 2014

Concept: Toyota FT-1

Toyota presenta questo nuovo concept estremo, di super sportiva: la FT-1.
Sicuramente si tratta di un esempio non banale di supercar. Il gioco delle superfici che si susseguono sulla carrozzeria, rendono appagante la scena che si pone davanti agli occhi. Ogni angolazione diventa sempre molto interessante, tuttavia ritengo di sottolineare alcuni punti di ispirazione che secondo me richiamano altri design attualmente in produzione. Ripeto, non è un richiamo eccessivo, la supercar ha un aspetto tutto suo, ma alcune soluzioni stilistiche mi portano a dire ciò che penso.
Partiamo dal frontale: il confronto necessario è con laFerrari. Sulla FT-1 si nota fin troppo la stessa ispirazione ad un concetto aerodinamico ispirato dalla F1. Ma qui è laFerrari a fare scuola: il frontale della giapponese si differenzia proponendo un puntale molto più evidente e quasi più pesante (richiamando non volendo certi musetti di F1 non troppo di successo come, non a caso, la prima F310 di Schumacher del '96).

Anche le stesse ali laterali, simili ad un alettone rovesciato, richiamano l'aspetto grottesco e serio della rossa di Maranello  anche se mantengono una dimensione delle entrate dell'aria in questo caso più contenuta e meno estrema se si guarda il frontale da lontano.

Poi passiamo alla 
vista laterale che in questo caso non si presta a critiche. La presenza degli sfoghi dopo il cofano sono dettagli funzionali ripetuti negli anni. Diciamo che in questo caso eseguono proprio la loro funzione tradizionale di evacuazione del calore sviluppato dal motore. Ma niente di piu. Ne laFerrari invece partecipano attivamente all'aerodinamica complessiva dell'auto.

Infine passiamo al posteriore, secondo me fonte di autentica guerra in casa. A parte la tridimensionalità della coda che la rende comunque interessante, i fanali posteriori richiamano un po troppo lo schema grafico della Lexus Lfa: i fari scavano le fiancate, ricavando sfoghi dell'aria.
Penso che il risultato finale di quest'auto non sia essere una nuova Toyota, ma semmai essere la nuova Lfa!

mercoledì 8 gennaio 2014

L'integrazione tecnologica in auto

Il CES 2014 di Las Vegas sta diventando sempre più la nuova vetrina di riferimento per quanto riguarda l'integrazione delle tecnologie multimediali in auto. Sicuramente è stato un passo necessario, dovuto al fatto che per introdurre novità, poiché sull'innovazione meccanica sono necessari anni, nel campo dell'elettronica si stanno facendo sempre più passi da gigante in pochi mesi. Inoltre il costo relativamente contenuto di questi dispositivi, non fa altro che permettere ad un pubblico sempre più vasto di averli nelle proprie mani.
La grande rivoluzione però, è stata il fatto che molti di questi dispositivi (finalmente) possono dialogare tra di loro, scambiando più informazioni di quanto non sia mai stato possibile fino ad ora. Fino a pochi anni fa la cosa più interessante che si potevano scambiare due telefonini era la rubrica dei contatti.
Adesso, si appoggiano alla rete, fanno buon uso delle connessioni a corto raggio, per rendere effettivamente completa e utile l'esperienza quotidiana con l'utente. Il passo successivo che faremo, anzi è già realtà ed è solo in attesa di una larga diffusione come uno standard, è quello di non avere in auto solo uno strumento accessorio finale. Ma uno strumento complementare che faccia da spalla al primo. Quindi un interfaccia e un sistema con possibilità di archiviazione e gestione delle applicazioni dedicate. Ed è qui che si stanno a mio parere verificando dei potenziali rischi, dove spero sempre che un buon designer riesca a lottare per dire la sua! Parlo della facilità di comprensione che un automobile ha sempre avuto. Dell'entrare in auto, accendere e partire. Voglio dire, la mia paura è quella che dei sistemi del genere arrivino in certi casi a sovraffollare la mente di chi guida anziché aiutarlo veramente.
Prendiamo ad esempio la Tesla Model S. Vi hanno installato un interfaccia totalmente touch-screen. Sicuramente scenografica, ma anche totalmente distraente. Potevano farla girevole, cosi almeno vostro figlio si divertiva accanto a voi smanettando i vari menu!
Quindi credo che questo tipo di interfacce vadano in qualche modo "frenate" o progettate con coscienza. Forse sarà davvero il caso di stipulare delle nuove normative di sicurezza riguardo a ciò. Perchè la necessità di dover guardare dove appoggiamo le nostre dita per compiere una determinata operazione non ci fa diventare più futuristici, ma più irresponsabili. Altrimenti non avremmo vietato l'uso del cellulare in auto, vi pare? 
Si parla tanto anche di future auto che si muovono senza guidatore. Cioè in grado di affrontare un percorso anche cittadino in modo completamente autonomo. Indipendentemente dal tipo di argomento (che potrà essere oggetto di discussione), possiamo magari dire in quel futuro sarà possibile dare tanto spazio a tanta tecnologia. Perchè sarà in quel caso che l'utente avrà tempo da dedicare a tutte queste informazioni touch!
 

lunedì 6 gennaio 2014

Buon 2014!

Buon 2014 a tutti! Sarà un anno pieno di novità? Sicuramente c'è chi è partito con il piede giusto, vedi Marchionne, portando a termine il tanto agognato obiettivo di far parte di un gigantesco gruppo operante a livello globale. Si parla tanto di nuove speranze per il settore in Italia, di boccate d'aria fresca. Ma spero davvero che la visione globale che avrà questo nuovo gruppo Fiat-Chrysler, non vada a peggiorare le possibilità di noi italiani. Purtroppo stiamo sempre più vendendo auto "italiane" non più prodotte in Italia e rimane davvero da credere che in Italia rimanga almeno la produzione di veicoli di qualità. Si vocifera una probabile produzione di un Suv Alfa Romeo e questo è buono, mentre non si hanno notizie ulteriori sulla futura gamma Fiat-Lancia, che sembra potrà essere ridotta alle sole utilitarie (!).
Purtroppo siamo di fronte a una triste realtà indotta dalle regole della globalizzazione che tutti già conosciamo. Possiamo però emergere in un contesto dove la manodopera a basso costo può diventare un problema qualitativo serio per chi vende auto premium. E questo penso che sarà la nostra forza.
Da un altro punto di vista, vedo un pubblico che al giorno d'oggi sta rivalutando la praticità dei prodotti che acquista. Occhio alla tendenza di qualche anno fa nel rendere un auto un must da avere a tutti i costi grazie al suo design, oggi stanno riemergendo veicoli in grado di soddisfare le molte necessità della famiglia. Insomma, una bella linea ma anche capacità di carico, economia di esercizio, gestione pratica della struttura interna dell'abitacolo.
Se poi a questo aggiungiamo anche le innovazioni tecniche applicate alla propulsione, allora credo che sarà questo mix ad attrarre nuovi clienti perché si troveranno molto motivati a cambiare auto.

Buon anno a tutti!