domenica 16 novembre 2014

EICMA 2014

Premesso che non sono potuto andare personalmente al salone, tuttavia voglio dare uno sguardo alle novità del settore!
Aprilia CapoNord
Partiamo con Aprilia, che ha dato un altro 10% in più, ad una moto che già era notevole di per sé, la RSV4 (e la cugina Tuono V4), portando la potenza a 200 cv (mentre la cugina ottiene un 1100 cc). Rimango sempre un po' scettico però sulle scelte stilistiche fatte dal marketing, e questi dubbi mi vengono soprattutto guardando la CapoNord. Ma dico, non era meglio renderle più giustizia assegnandole un proprio identikit? Perché conferire ad una moto da turismo, un aspetto da superbike in versione dakar?
Benelli continua la sua espansione nei mercati emergenti o almeno prova a proporsi. Dopo l'introduzione di moto più umane nelle cilindrate medie (anche se in giro non ne ho vista nemmeno una) ecco arrivare questa 250 da 24,5 cv con un aspetto tutt'altro che trasandato. Buona fortuna!
Bmw R 1200 R
Anche in Bmw c'è stata una certa aria fresca, dato che sono arrivate le nuove R 1200 R e in generale un cambio di rotta nello stile, ispirato alla grande al prototipo presentato a Como. Adesso sembrano molto più delle moderne streetfighter, aiutate anche dall'abbandono del sistema anteriore Telelever. Si sono orientati verso una più comune ma non meno efficace forcella a steli rovesciati. Dato che anche la F 800 R si aggiorna stilisticamente allo stesso livello, c'è da pensare che a Monaco di Baviera si sia scelto di adottare un linguaggio più internazionale (anche se a discapito di una certa singolarità che rendeva una Bmw sempre distinguibile).
Il tassello (è proprio il caso di dirlo guardando i suoi pneumatici dal medesimo disegno) più importante è stato rappresentato dalla Scrambler Ducati. Una reinterpretazione moderna della icona moto che è rimasta nel cuore di molti. Non dirò molto, perché sentirete molto chiacchierare di lei. Rispetto al passato propone un bicilindrico, ma essendo raffreddato ad aria, lascia quel tocco vintage che serve. Per il resto che dire…è stata eletta moto più bella del salone! D'altronde non poteva essere trattata in altro modo questa icona. Un po' come quando uscì la Fiat 500 nel 2007.
Oltre a questo, Ducati, introduce anche un ulteriore importante sviluppo sui suoi motori desmodromici: la variazione della fasatura delle valvole DVT, che parrebbe adattarsi molto bene sulla tipologia di funzionamento Ducati. E vedremo quali saranno le prestazioni sulle prossime sportive (si parla di una certa libertà di gestione sia in aspirazione che in scarico, potendo migliorare di molto la coppia in basso e la potenza max in alto).
Harley-Davidson continua a diffondere e rendere noto il progetto Livewire, la prima moto elettrica Harley. Un idea alquanto bizzarra per una casa costruttrice, dove chi compra, si aspetta per prima cosa un altro tipo di emozioni e sensazioni.
In Honda si cavalcano i risultati ottenuti in MotoGp, dato che viene presentata una versione stradale (!) della RC213V. Ma tanto si parla di roba da 100.000 euri, quindi dormite pure sonni tranquilli.
I vari modelli sportivi ricevono la possibilità di essere acquistati con le grafiche Repsol ufficiali. Per il resto, a parte qualche restyling, viene presentato anche un prototipo di quello che potrebbe essere il ritorno dell'Africa Twin. Era esposto infatti un modello imbrattato di fango, in modo da essere una specie di anticipazione mascherata.
Altra moto protagonista del salone era nello stand Husqvarna. La 401 Vitpilen ha spiccato per originalità, col suo design minimalista e post-atomico. Il design delle moto in generale sta confermando si un estremizzazione delle forme, ma non più declinate solamente al dinamismo. Entrano in produzione forme ricercate e pulite che una volta tanto non sono studiate da costosi studi di design, ma semmai suggerite da idee già prodotte in tante officine di appassionati.
Kawasaki in questo ancora non crede abbastanza, dato che tutti i suoi modelli di punta seguono uno stile dinamico. Anzi, aerodinamico se ci mettiamo a guardare la H2R, H2, le Versys e persino la nuova Z300. Solo la nuova Vulcan S, pur essendo adatta a un target entry-level, propone un qualcosa di fresco nel listino Kawa. Anche se devo criticare la scelta della forma dello scarico e una certa ispirazione (forse troppa) con la Diavel.
Kymco Downtown 350i
Kymco mostra al pubblico un nuovo Downtown 350i che sfoggia una linea molto particolare (quasi Piaggio oserei dire) e con molti richiami automobilistici per quel che riguarda la linea generale. Un po' spinta la soluzione dei fari anteriori, ispirati un po' troppo alla touring Bmw 1600 GT.
Moto Guzzi invece propone uno stand con alcune novità come la Eldorado, e una cruiser che interpreta a modo suo quello che saranno le linee di questi futuri "bisonti" della strada. Oltre ad avere una linea affusolatissima dietro (quasi a sfidare nuovi record di velocità a Salt Lake City), comprende due strane tavole paramotore in carbonio. Posizionate tra motore e pedane hanno una singolare presenza.
Le V7 invece continuano ad evolversi in piccoli miglioramenti come il cambio a 6 marce e il controllo di trazione (forse avrei preferito avessero dato priorità all'ABS).
Mv Agusta Stradale 800
MV Agusta propone la prima vera moto da turismo con la Stradale 800. C'è da sperare che abbiano addolcito il motore per l'uso in coppia. Però sembra avere una bella linea, anche se probabilmente le belle valigie laterali dedicate, non saranno così versatili da usare. Diciamo che sarà una vivace soluzione per i viaggi in coppia a medio raggio. Da vedere però l'effetto trasmesso su strada, dei due fanali posteriori….posizionati agli estremi delle valigie.
Suzuki con la nuova GSX-S1000 va a sfidare il settore maxi-naked anche se non mi esalta nelle linee. Ci vedo troppo la Hornet 1000 e non vedo più quel design innovativo che mi esaltava quando guardavo il codone di una GSX-R. Si stanno allineando un po' troppo agli schemi proposti da Kawasaki.
Yamaha YZF-R1
Chiuderei con Yamaha che fa una mossa "di bellezza" sensata, e cioè ridare al Tmax dei fari anteriori normali e meno da Stealth. Inoltre presenta la nuova R1. Il nuovo missile da pista che propone un idea che anch'io avevo in mente: spostare i fari, nasconderli quasi. Il risultato è una carenatura praticamente da pista, dato che avete già tutto lo spazio per mettere il numero davanti! Magari l'operazione non è venuta molto bene, i fianchetti laterali ai fari non sono molto belli rispetto alla linea generale della moto. Però è un inizio. E due linee di luci a led rendono il muso molto futuristico. Posteriormente la moto è ancor più enigmatica, dato che dopo la seduta, la coda è "bucata"! Con vari passaggi per l'aria.

Insomma, un Salone che non è stato una rivoluzione, ma nemmeno povero di novità. Per certi versi si vede qualche spiraglio di luce e i vari produttori sembrano invogliati a cercare nuove soluzioni che stimolino i nostri sogni.