martedì 16 settembre 2014

Nuova Twingo: un cambio di rotta da capire

Con la nuova Twingo, già si contano in rete le numerose segnalazioni gratuite, sulla sua facile somiglianza con la Fiat 500. Sicuramente le superfici giocano con lievi variazioni di zone concave e soltanto un andamento della linea di cintura "gonfiato" al di sopra delle ruote, va a rendere riconoscibile questa vettura tra le altre. Penso che comunque, il discorso della somiglianza, sia da verificare dal vivo. La carrozzeria a 5 porte e il passo estremizzato in lunghezza, non credo renda questa utilitaria una copia delle altre. Sicuramente Renault ha voluto cambiare la carte in tavola in un mercato così standardizzato.
Ecco però che mi permetto di fare qualche appunto. Su tutto, la scelta di adottare uno schema generale particolare: a motore posteriore. Questa idea ha piu di una spiegazione giusta. Oltre al fatto che questa unità verrà utilizzata anche sulla futura Smart ForFour, c'è in piu la possibilità di estendere ai limiti l'abitabilità interna, potendo avanzare maggiormente l'asse anteriore rispetto agli ingombri del corpo vettura. In effetti questo obiettivo è stato raggiunto (fate caso al piccolo cofano) dato che su un utilitaria così, sono state ricavate 5 porte ed anche il raggio di sterzata è molto ridotto (sembra che le ruote anteriori raggiungano un inclinazione di 45° alla massima sterzata). Per contro, credo che Renault abbia dovuto per forza rinunciare ad altre comodità: dov'è la ruota di scorta? E non oso pensare cosa succederà ai miei sacchetti della spesa, se faccio un tragitto anche leggermente più lento causa traffico (il gelato!!) perché alla fine il motore scalda sotto la bauliera.
Inoltre, si poteva inventare qualcosa di alternativo all'anteriore, tipo una piccola bauliera aggiuntiva, magari non troppo rifinita, dove si potevano riporre degli ombrelli senza bagnare niente all'interno del veicolo. Infatti molti odori di vissuto o aloni vengono causati anche da oggetti che finiscono di asciugare in auto. Per il resto però, sembra che chi l'abbia provata non sia rimasto entusiasmato dallo spazio generale, con sedili posteriori un po dritti e magari non proprio comodi sulle medie distanze. Insomma, sugli interni, sensazioni della stampa non proprio esaltanti su quello che è lo spazio a bordo. Anche uno dei difetti della prima serie, quello spazio per appoggiare il piede sinistro un po troppo vicino, tanto da creare un certo fastidio ergonomico, non sembra essere stato risolto. Io l'ho guidata tanto la Twingo prima serie e uno dei problemi era quello, tanto che avrei voluto smontare il volante per montarci un bel distanziale per recuperare distanza dalla pedaliera!
Parliamo pero anche di esterni. Almeno questa volta, i designers, si sono messi a recuperare qualche richiamo dall'immensa storia della Casa Francese. Il riferimento alla Renault 5 sul posteriore, ci riporta in mente tanti bei ricordi, ma era davvero il caso? Insomma, sono andati a mescolare categorie d'appartenenza che un tempo erano diverse. La "5" era forse una giusta base di studio per la Clio, mentre secondo me era più corretto ricollegare lo stile alla prima Twingo, l'auto che fece storia, l'auto che ha creato un genere.
Comunque pazienza, è anche vero che il design Renault, difficilmente si aggrappa ai casi di successo del passato, ma piuttosto cerca sempre di realizzare progetti inediti, sviluppando semmai il linguaggio formale che ha scelto. Nel complesso comunque, hanno fatto bene ad abbandonare quegli stilemi un po decadenti, riproposti nell'ultima serie, tipo linee di cintura semplici, fanalerie fin troppo ispirate alla forma delle foglie...insomma roba superata e da auto coreana low-cost (compresa una costosa operazione di restyling avvenuta non troppo tempo fa).
Adesso finalmente si sono accorti che il design usato nei prototipi da salone, gli altri lo stanno ampiamente applicando anche in serie, e questo è ciò che piace al pubblico.



Tutte le immagini sono dei rispettivi proprietari.



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