domenica 26 aprile 2015

Guidare verso il futuro o avere un futuro guidato?

Sta prendendo sempre più piede l'idea di un veicolo autonomo, cioè un auto capace di guidarsi da sola nel traffico. L'automobile dovrebbe destreggiarsi in un sistema wireless attivo su tutte le vetture circostanti, dialogando, scambiando dati su traffico, coordinate e altre info utili a far viaggiare i veicoli in modo intelligente e ordinato.
Questa è la visione del futuro, ma sono già 50 anni che l'uomo prova ad immaginare uno scenario del genere. La fantascienza ha avuto un ruolo determinante in questo e non è certo una novità.
A parte le problematiche varie, che sono di adeguamento e quindi anche di tempi abbastanza lunghi, si prefigura anche una tecnologia complessa e costosa. Il mio scetticismo passa attraverso varie motivazioni: una è l'eccessiva sicurezza che sarà necessaria a garantire l'incolumità degli occupanti.
Il sogno attuale è quello di vedere l'interno di un auto come un piccolo salotto, addirittura quasi sigillato dal mondo esterno, dato che degli schermi al posto dei finestrini possono riprodurre bellissimi paesaggi naturali (vedi l'ultimo concept Mercedes F015). Quindi, immaginando anche una certa ignoranza verso ciò che avviene fuori, possiamo immaginare come possa essere difficile garantire la sicurezza degli occupanti dato che saranno molto indisciplinati. D'altronde non ci dovremmo preoccupare della sicurezza, se un sistema evoluto ci guiderà, vero?
L'altro punto di vista da non sottovalutare è il divertimento. Cosa succederà al gusto per la guida? Alla sensazione che si prova nella guida di certe vetture dal carattere sportivo? Questa soluzione così futuristica ci renderà ancor più ingabbiati in un sistema di condotta capace di rendere la nostra vita ancor più una routine. Insomma, l'auto è sempre stata sinonimo di libertà personale (anche se oggi solo la moto è rimasta tale) e una volta che sara' lei a guidarci verso mete prefissate, che differenza ci sara' nel prendere un bus o la metro?
E' normale che lo sviluppo di una società porti a queste evoluzioni tecnologiche, ma credo che per una volta stiamo nuovamente investendo sforzi e capitali in soluzioni che non cambieranno in meglio la vita nelle citta' del futuro.
Pensate che migliorerà lo smog? Niente di tutto cio', dato che ci sara' una concentrazione di traffico maggiore, anche se piu' veloce, dato che il flusso di veicoli sara' molto piu' efficiente. Ma se non investiamo su un sistema di propulsione davvero valido ed ecologico, non risolveremo alcun problema di smog. Diventeremo solo più depressi, da una vita schematizzata e "decisa" a tavolino. Il tanto agognato aiuto tecnologico a facilitarci la vita, sarà soltanto un cavillo per diventare ancora più incapaci, ancor più telematizzati. Non sappiamo più coltivare un pomodoro (io per primo!), figuriamoci non sapere nemmeno come muoversi per la strada.

giovedì 2 aprile 2015

Fotografia e Rally: un nuovo obiettivo

Photography L'occasione è una di quelle ghiotte se penso alla mia regione e cerco sempre di non farmela sfuggire: il rally del Ciocco. In questa edizione 2015, tra l'altro ricca di colpi di scena, i due piloti considerati probabili vincitori, hanno visto da lontano i gradini del podio. Andreucci che ha visto aumentare il suo ritardo a dismisura a causa di un incendio ai freni anteriori, si è visto costretto ad affrontare una speciale con i freni posteriori! Giandomenico Basso invece con la sua Fiesta rosso-BRC a gas, ha frantumato i sogni di gloria contro un muretto nella penultima speciale. Ha dovuto terminare con la posteriore destra consumata sull'asfalto. Ne ha tratto vantaggio Perico che con un passo mediamente buono, si è ritrovato con la vittoria in tasca. Infine tanti colpi di scena non sono mancati perfino nelle retrovie.

Come dicevo inizialmente, occasione ghiotta, non solo per lo spettacolo garantito, ma anche per le possibilità offerte agli appassionati di fotografia. Ormai di rally ne ho visti diversi, e anche se non ho più fatto trasferte lontane dal rally di Sanremo del 2000, diciamo che ho raccolto un po' di prove ed esperienze. Quest'anno, visto l'arrivo del nuovo 50mm, mi son promesso di andare a un rally per sperimentare qualcosa di diverso dal solito Nikkor 18-55 o dal recente Sigma 10-20. Anche se questi due obiettivi mi hanno dato comunque delle soddisfazioni in più di un occasione. 


10-20
18-55

E' infatti bene ricordare che spesso può essere la posizione e una buona immaginazione per immortalare uno scatto unico, indipendentemente dalla lente. 
Tuttavia questa volta volevo dare a queste foto un qualcosa in più della piatta visione grigia. Ne ho pieno l'archivio di foto rallystiche in cui sì, la vettura è inquadrata per intero, i dettagli messi ben a fuoco, il bilanciamento del bianco ok, ma dopo tutto sembra quasi un istantanea statica. Una foto dove se tu fossi in un museo sarebbe uguale insomma.
Così mi son detto: perché non usare il 50mm per definire di più la vettura e farla risaltare dal suo terreno circostante? Detto fatto. E posso dirvi che è stata una rivelazione. 
La mia preoccupazione infatti era che questo obiettivo avesse qualche carenza in velocità di scatto (possiedo il Nikkor AF-S 50mm f/1.8 G montato su Nikon D3100), cosa che si era verificata in qualche scatto casalingo.
Invece in una situazione di luce ambiente naturale devo dire che non si è presentato alcun problema. E mi sono accorto che non ho avuto l'esigenza di smontare più volte l'obiettivo per preferire lo zoom. La cosa che mi è piaciuta di più era che potevo fare dei bellissimi scatti frontali (che nonostante l'elevata velocità delle vetture verso di me, sono riuscito a mettere a fuoco benissimo) con un discreto effetto bokeh, e che al tempo stesso potevo mettermi a fare degli scatti laterali con effetto panning. Quest'ultimo effetto in particolare, non mi era mai venuto col 18-55. Ottenevo sempre il medesimo risultato: per raggiungere un certo dettaglio del corpo vettura, dovevo scattare sempre abbastanza veloce, tanto che il panning era in realtà un leggermente mosso.
Col 50mm invece, grazie probabilmente alla maggiore luminosità, questo tipo di foto è risultato più facile da realizzare. Considerato anche che le situazioni a cui mi riferiscono sono le stesse e cioè con cielo nuvoloso.
Insomma un risultato inaspettato per aver deciso di usarlo per la prima volta. Alcuni dettagli ve li mostro qui, ma per vederli meglio potete visionare anche la mia gallery su Flickr, che è in ampliamento.