martedì 16 novembre 2010

Strategie di recupero d'immagine...

Apro gli occhi ogni giorno e mi guardo intorno. Guardo tutti gli oggetti che mi circondano. Mi soffermo su uno solo e mi rendo conto che non solo rappresenta diversi percorsi di sviluppo per la sua realizzazione, ma porta con se tante caratteristiche che fanno parte del disegno industriale. Alla fine sono tutti tasselli che vanno a comporre l'oggetto-prodotto. Risulta cosi che tutto quello che mi circonda è design. Fasi come la progettazione del prodotto, progettazione delle fasi di sviluppo del prodotto, studio della produzione, ma non solo. C'è anche progettazione nella cronologia di vendita di una gamma di prodotti.
E quest'ultimo elemento si dimostra importante nelle strategie divendita in una società attuale, in cui certi target di mercato dimostrano sempre un certo interesse da parte degli acquirenti, ma sono allo stesso modo diventati saturi. Per saturo si intende un mercato che ormai ha soddisfatto una richiesta di bisogno, e in tal modo il servizio offerto è diventato un surplus per la vita di tuttii giorni. Questo poterne fare a meno, crea non pochi problemi per quelle aziende che non hanno una gamma di prodotti molto ampia in vendita e che nemmeno possono inventarsi un mercato nuovo (anche per immagine! Pensate se Ducati volesse produrre frullatori...). Comunque l'importanza di una cronologia di vendita si dimostra un arma vincente per creare un piano di vendite valido, e deve essere studiato per un periodo che va dai 5 ai 10 anni a venire.
Per capire meglio come funziona, immaginiamo una Casa motociclistca che decide di vendere prodotti con certe caratteristiche tecniche. Queste caratteristiche possono essere di livello inferiore o superiore al modello che vanno a sostituire. Generalmente dovrebbero essere superiori al modello precedente, ma non sempre è cosi. Questi percorsi ci fanno capire se un azienda è capace di fare crescere un prodotto in modo continuo ed evolutivo, allora si parla di aziendecon un immagine generale in cui ricerca e sviluppo sono molto importanti. E probabilmente sono le aziende che poi ottengono un ritorno economico maggiore nonchè un valore più alto a livello distintivo del marchio. Quando invece si vedono proporre modelli con contenuti ripetitivi o involutivi, possiamo distinguere altri due casi. O sono aziende che non investono in alcun settore e che quindi tendono a copiare un mercato già esistente, oppure sono aziende che effettuano questa scelta in modo non casuale. Infatti non è un caso il settore moto dove alcune tipologie di moto sono giunte a un limite meccanico-tecnologico che per chiunque è difficile superare. In special modo proprio adesso che alcune categorie, come le sportive, sembrano non poter fare a meno della novità dell'anno. Per cui è chiaro che alcune aziende, a tutela della loro immagine futura, perferiscono effettuare sistematicamente dei piccoli passi indietro o fermare per un anno la loro corsa al miglioramento (la Z750 non è un caso, visto che la seconda serie è stata giudicata quasi peggiore della precedente). E anche tutto questo è progettazione (della tutela di immagine). Se una Casa è consapevole di non poter proporre novità per l'anno a seguire, allora crea un nuovo modello di riferimento un pò inferiore a quelli futuri. Questo modello rappresenterà un nuovo livello di soddisfazione-cliente, perchè sarà l'unico disponibile e l'unico in vendita ora. Il vantaggio verrà dopo, quando realizzare un modello con quelle caratteristiche migliorate, sarà più semplice. La soddisfazione-cliente sarà considerata più alta nei modelli a venire, come più alta sarà ritenuta la capacità di una Casa di migliorare.
Quindi ricapitolando, la nuova cronologia di vendita, deve essere affrontata con un periodo iniziale in cui andrà messo in conto un peggioramento dell'immagine a zone (cioè non su tutta la gamma contemporaneamente) che può durare anche due anni (la vita di un modello). Poi ci troveremo a poter risalire agevolmente grazie alla progettazione di modelli di cui si ha la certezza di poter realizzare con qualità migliori, grazie alle conoscenze già in possesso all'azienda. Quest'ultima poi deve approfittare del conseguente apprezzamento da parte del pubblico, trasformando i guadagni in sviluppo (essere scesi di un gradino infatti è stato quasi a costo zero, non c'è spesa, semmai piccole perdite, ma per guadagnare nuovi clienti devi investire).

sabato 13 novembre 2010

E' l'unico frutto del design....è la banana! è la banana!

La banana, pensandoci bene, è l'unico prodotto vegetale che rispetta molte regole del design: la riproducibilità in serie (ovvio), la sua "confezione" usa e getta totalmente riciclabile che permette di mantenere igienico il contenuto, prima e durante l'uso. Non servono utensili per aprirla (tranne quando non si apre in alto perchè è morbida....ma anche un succo di frutta vi capita senza cannuccia!). Non ci si sporca. Inoltre è un portento di energia a portata di mano.
Naturalmente non c'è progetto (a parte la creazione della piantagione) e frutto cosi è naturalmente...incredibile!