martedì 10 febbraio 2015

Hybrid Air: lo sviluppo continua

Nuove conferme dal fatto che il gruppo PSA sta continuando lo sviluppo del sistema Hybrid Air e questo nell'attesa di trovare un partner che voglia condividere questo nuovo progetto.
A Parigi alcune testate giornalistiche hanno già provato un prototipo di 2008 dotata di questo nuovo sistema e secondo i vari commenti (alVolante.it) siamo ad un livello già avanzato di messa a punto.
Riepilogando come funziona: abbiamo una piccola unità motrice (in questo caso il tre cilindri 1.2 da 82 cv) che lavora su una trasmissione ad ingranaggi epicicloidali. Una trasmissione del genere era necessaria per poter gestire l'aggiunta di potenza in entrata, mantenendo una certa fluidità di marcia.
A questo si aggiungono due pompe idrauliche: una atta a recuperare energia in decelerazione ricaricando la bombola d'aria, l'altra per interagire con la trasmissione, nel rilasciare potenza. In realtà nelle bombole entra in gioco un movimento tra olio idraulico e azoto (scelto per le sue proprietà costanti  al variare della temperatura).
La ricarica nelle bombole avviene quindi decelerando e in frenata, ma in teoria sfruttando brevemente anche il motore termico (quando il sistema ne sente il bisogno, magari quando non riesce a ricaricarsi in modo ottimale). Alla prima partenza il sistema assiste il motore termico, facendolo sforzare meno e quindi producendo anche meno CO2. Inoltre poiché il sistema può spingere la vettura anche per 300-400 metri a emissioni zero, ogni fermata al semaforo avviene a motore spento, e anche qui abbiamo un risparmio di carburante. AlVolante.it racconta di aver letto sul computer di bordo che su 17 minuti di guida, 10 minuti sono stati a motore spento. Certo questo vuol dire poco se pensiamo ad un momento di traffico intenso, ma pensate quanto inquinamento in meno può generarsi nelle grandi città. Insomma, di sicuro è qui che Hybrid Air garantisce un più alto rendimento, ma per chi cerca un sistema ibrido con un affidabilità maggiore, questa sembra davvero una soluzione intelligente. Pensate anche alla svalutazione dopo 5 anni: un venditore di auto come dovrebbe valutare una Yaris ibrida? E come può facilmente rivenderla con l'obbligo di garanzia? Un rischio enorme per lui. Oppure un guadagno zero, se per rivenderla dovesse accollarsi la sostituzione del pacco batterie!
Qui invece niente di tutto ciò: un impianto del genere non ha bisogno di conoscenze tanto diverse da quelle di base di un buon meccanico.
Si attendono quindi evoluzioni e soprattutto notizie di accordi con altre Case automobilistiche per sperare che questa idea diventi finalmente produzione. Visto il costo e la complessità dell'ibrido inteso come motore+batterie, questa mi sembra la via più intelligente per sfruttare al meglio il rendimento del motore termico in un contesto economico e ambientale che ha urgente bisogno di soluzioni ecologiche ma sostenibili.

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