mercoledì 2 novembre 2005
Oggetti innovativi? Si ma con cautela!
Ho
letto un libro di Donald Norman, ed ho notato come siano
pericolose le abitudini degli utenti per un designer. Infatti
questa variabile, influisce moltissimo la riuscita finale del
prodotto. Immaginando un prodotto che cerca di migliorarne uno
già presente sul mercato, l'approccio dell'utente non sarà
cosi negativo (sempre che siano state apportate modifiche
valide). Nel caso però di un prodotto che rappresenta una vera
novità e che quindi si inserisce in un target di mercato totalmente
nuovo, le abitudini dell'utenza possono diventare ben presto un
simbolo di diffida verso il prodotto."Riuscirò ad usarlo? Mi
sembra complesso...mi sa che faccio prima a fare come ho
sempre fatto...". Per il designer diventa un vero incubo!
Tuttavia credo che dopo il decennio degli anni Novanta, il
cliente stia tornando a scoprire quegli oggetti che finalmente
si dimostrano veramente utili e soprattutto versatili. Cioè,
una percentuale di persone sempre maggiore e sicuramente
appartenente alla sfera giovanile, è sempre più aperta alle
novità tecnologiche e funzionali. Un prodotto che ha riscosso
risultati eclatanti e ne sta ancora riscuotendo, è l'auricolare
senza fili. Nonostante alcuni modelli risultino un pò ingombranti,
strani o troppo futuristici, chi li usa non può farne a meno.
Questa clientela sembra infatti essere cosi attratta da queste
innovazioni, al punto di preferire certe soluzioni, a costo di
combattere certe reticenze culturali. Un esempio nell'auto è
la C3 Pluriél, la Mini Cabrio e il suo tetto in tela che si
può anche aprire di una trentina di cm., il sedile passeggero
di alcune vetture che può trasformarsi in tavolino. La gente
non vuole oggetti che ci cambino la vita, ma che ci facciano
vivere.
venerdì 28 ottobre 2005
Emozioni nel disegno industriale
Il
pensiero che più mi sta assillando quando penso ad un
prodotto nuovo è il seguente: perchè molti esempi di design
rinunciano all'emozione che il prodotto può trasmettere?
Certo, ci sono casi in cui prevale la funzionalità, come un
buon attrezzo da lavoro. Allora ciò può essere una scusante,
ma il contesto è diverso, anche se l'emozione in questo tipo
di oggetti può in alcuni casi migliorare la reazione di chi li
usa. E ancora: l'emozione è data soltanto dalla bellezza? Da
una reazione viscerale? Da un impatto visivo che richiama
subito l'attenzione? Penso che l'emozione sia più duratura in
alcuni oggetti, vuoi per la linea o il concetto di stile. In generale
però, credo che una forma tenda ad annoiare chi la guarda,
quando l'occasione diventa ripetitiva. Prendiamo come esempio
una bella macchina dei nostri giorni: prima del debutto, le
poche foto che si vedono sui giornali possono farla sognare.
La prima volta che la incontri su strada ti farà emozionare.
Poi con il passare del tempo, il modello verrà considerato
"vecchio", tranne alcuni casi che si contano sulle dita.
Bellezza moltiplicato Tempo: è la moda.
sabato 26 febbraio 2005
TRE: numero perfetto
Tre numero perfetto
nel design. Tre numero perfetto nei materiali. Fate caso
all’ottima resa nell’accoppiare tre materiali differenti. Si
ottiene un contrasto che suggerisce lusso, complessità, valore,
bellezza. Un esempio lo si trova nelle auto più recenti. L’incontro
di pelle chiara, pelle scura e plastiche della consolle. Ma non
solo, anche sulle portiere dove magari si incontrano due
plastiche differenti e un tessuto. Penso che questa teoria sia
applicabile anche su oggetti differenti con ottimi risultati.
Sto parlando pure di packaging, ricordatevelo.
La regola del tre, inoltre, sembra essere valida su molte soluzioni estetiche del cardesign. Basti pensare ai paraurti. Molti veicoli di successo tedeschi hanno il paraurti composto da tre prese d’aria. Al livello superiore troviamo nuovamente tre elementi come fari e mascherina.
La regola del tre, inoltre, sembra essere valida su molte soluzioni estetiche del cardesign. Basti pensare ai paraurti. Molti veicoli di successo tedeschi hanno il paraurti composto da tre prese d’aria. Al livello superiore troviamo nuovamente tre elementi come fari e mascherina.
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